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29 Aprile 2005 Postato da: Marco Lovera
MorphOS
MorphOS













Bitplane



Questa recensione è tratta dal n°1 della rivista Bitplane





Amiga su PPC: sogno o realtà ?




In una storia come quella della nostra amata piattaforma, travagliata da illusioni,
attese frustranti, momenti di sconforto ingenuamente rotti da false promesse, il tutto
all'insegna dell'ormai più caotica ma inevitabile anarchia, ciò che ancora può trovare
un posto d'onore nel cuore di noi inguaribili e speranzosi utenti sono i fatti, non più
le parole o gli annunci fantascientifici e strillanti (ai quali, di fatti, ne seguono
ben pochi, come oramai siamo tristemente abituati a constatare).




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E fu proprio un fatto ciò che accadde senza troppi annunci nè tanti fronzoli il
primo agosto del 2000, quando fece timidamente la sua comparsa la prima beta release
di un prodotto potenzialmente in grado di rivoluzionare una volta e per tutte
la storia del nostro Amiga: stiamo parlando ovviamente di MorphOS.
Un progetto tanto atteso, forse troppo; al punto che ancora oggi che c'è ed esiste, e
che nonostante tutto definirlo "beta" può addirittura sembrare restrittivo, molti utenti
Amiga ancora sembrano ignorare. Forse perchè oramai increduli, sfiduciati, o forse perchè
scoraggiati dall'idea di scaricarlo, installarlo, farlo funzionare correttamente, trovare
il tempo necessario per dedicarsi ad un qualcosa di ignoto e forse ritenuto inutile come
tante, troppe altre cose...



Ebbene, lo scopo di questo articolo e di tutti quelli che seguiranno è proprio quello
di avvicinare ad un prodotto importante come MorphOS tutti quegli utenti Amiga ancora
restii al suo riguardo, sfatare ogni mito e così pure distruggere ogni falso timore;
e per gli utenti che già lo conoscono e lo stanno utilizzando con soddisfazione e con
successo come chi vi scrive, vuole essere un semplice riassunto delle sue caratteristiche
nonchè uno sguardo al presente e al futuro di quello che si sta muovendo su questo
interessantissimo e per certi versi inatteso fronte.



Addio 68K !



Lo dice il suo stesso nome e lo lascia intendere molto bene anche la faralla del logo:
siamo di fronte ad una metamorfosi. Un passaggio graduale ma deciso. Come sarebbe altrimenti
immaginabile un lavoro impegnativo come il porting di AmigaOS sotto una nuova CPU e un
nuovo hardware ? I signori di AmigaINC si sono sempre arresi, e solo ultimamente sembrano
con il 4.0 voler adottare una strada molto simile, ma di cui non si è visto ancora niente.
AROS procede lentamente verso un obbiettivo molto più pionieristico ma non meno di rispetto:
riescivere tutto da zero. E purtroppo sono ancora in alto mare.



Per raggiungere il nostro tanto agognato fine di realizzare passo dopo passo un nuovo AmigaOS
per PowerPC era indisepensabile disporre di un'adeguata piattaforma di sviluppo, in grado di
fornire in modo integrato e trasparente l'emulazione necessaria atta a consentire ai vecchi
applicativi o parti del sistema operativo ancora in codice 68K di poter funzionare come sempre,
nonchè il supporto totale per programmi o moduli nuovi in solo codice PowerPC.
E su questo devo dire che Ralph Schmidt, ideatore del progetto, assieme ad altri valenti
programmatori del suo team, da sempre impegnati come lui dietro la scena dello sviluppo Amiga,
ci sono riusciti veramente bene.





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Il Workbench 3.9 in funzione sotto MorphOS. Si noti il contenuto del requester About
Il sito principale visto con VoyagerPPC





E' quasi ironico pensare che si sia dovuto attendere lo sfaladamento di Phase5 e la progessiva
attuale obsolescenza dei suoi un tempo superbi prodotti, prima di vedere nascere qualcosa in
grado di poterli finalmente usare e sfruttare nel modo migliore.



Difatti MorphOS è pensato, come ovvio, per tutti i possessori di schede PowerPC come le
Cyberstorm/Blizzard PPC, e trae le prestazioni migliori quando usato con le rispettive schede
grafiche, le C/BVision PPC. Non mi stancherò mai di dire che se un progetto simile fosse
stato realizzato con qualche anno di anticipo forse Phase5 avrebbe avuto notevoli chances in più
di sopravvivenza, in un periodo in cui la principale indecisione da parte di potenziali acquirenti
di schede PowerUP era comprensibilmente dovuta alla carenza di applicativi o, peggio, di un
vero e proprio OS per PowerPC.



Un ringraziamento a MorphOS va dunque anche per il solo fatto di permetterci finalmente
di utilizzare nel modo migliore le nostre sempre poco sfruttate schede PowerUP, ma non
solo: anche se sembrano essere intenzionati a continuarne il supporto per lungo tempo,
l'obiettivo principale di MorphOS è quello di aprirci la strada ad un vero Nuovo Amiga:
come avrete capito stiamo parlando di Pegasos, la motherboard annunciata da BPlan che
promette da subito di ospitare Linux, MorphOS e probabilmente anche i futuri OS di AmigaINC.



Le caratteristiche dichiarate sono di tutto rispetto e ben poco hanno da invidiare alle attuali
piattaforme PowerMAC di Apple; e la presenza di MorphOS ci potrà garantire da subito di sfruttare
tutta la potenza dei processori G3-G4 assieme alle più moderne, potenti (ed economiche!) schede
ed espansioni, fino ad ora privilegio esclusivo dei mercati PC e MAC, il tutto dall'interno di un
ambiente a noi perfettamente famigliare.







Pegasos: specifiche tecniche


-Scheda madre in formato Micro ATX (236x172 mm)

-Slot CPU a 133Mhz

(con G3 @ 350Mhz + 512K Cache opzionale oppure doppio G4 MPC 7450 2Mb Cache)

-RAM: fino a due moduli SDRAM PC133 per un massimo di 2Gb

-Slot AGP 2x

-3 Slot PCI

-3 porte IEEE 1394 fino a 400 MBit

-4 porte USB

-Connessione network 10/100 MBit

-Sottosistema audio AC97 (Sigmatel STAC 9766 Codec) con ingresso mic, ingresso e uscita

di linea, uscita cuffia, uscita ottica S/PDIF

-Connessione IRDA per PDA o altri dispositivi IRDA

-IDE: supporto fino a 4 dispositivi ATA 100

-Modem 56K integrato

-Seriale

-Parallela

-Prese mouse e tastiera in standard PS2






Finalmente possiamo dire addio a vecchie soluzioni multiprocessore, come quelle cui eravamo
abituati ai tempi dei kernel PowerUP e WarpOS, e così pure alle loro ataviche incompatibilità,
ben note fonti di disperazione o di continui reset. Possiamo finalmente scordarci concetti come
context-switches, task paralleli 68K e PPC, di relegare il potente PPC a coprocessore
impedendogli l'accesso alle funzioni o strutture di sistema se non utilizzando sofisticate e
penalizzanti tecniche di progammazione proprietarie... insomma, siamo pronti finalmente a
spegnere in tutti i sensi il buon vecchio 68K, che tanto umilmente ci ha serviti nel corso degli
anni della nostra storia e tante soddisfazioni ci ha dato a suo tempo, ma per cui è decisamente
giunto il tempo di andare in pensione!



Uno sguardo da vicino



Ma di che cosa si tratta? In che cosa consiste essenzialmente MorphOS? Bene, vediamo di
capirlo insieme. Da un punto di vista puramente software la sua essenza è ben poca cosa: alcuni
files dai nomi strani contenenti il kernel, dei quali ci si può scordare tranquillamente
l'esistenza confinandoli in un cassetto, e da un comando di nome "startup", da mettere in C:,
che ha il preciso compito di caricare in RAM il kernel di MorphOS, impostare alcuni vettori di
salto e di reset del PowerPC, "spegnere" il 68K e generare un reset per fare partire il "nuovo"
sistema. Tutto qui ?



Beh, a dire il vero le cose nei dettagli sono un pò più complicate; ma da un punto di vista
dell'utente (e addirittura, entro certi limiti, del programmatore!) all'avvio successivo noi
ci troviamo di fronte ad un sistema apparentemente identico a quello che abbiamo sempre
conosciuto, con l'unica differenza che ora, a fare girare ogni cosa, è proprio lui: il nostro
PowerPC!





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Si noti YamPPC in funzione sotto MorphOS.
Ancora VoyagerPPC





A dire il vero non si tratta ancora di un sistema totalmente PPC: le parti del nostro OS
(librerie, devices, etc.) non ancora disponibili come native vengono semplicemente eseguite
in emulazione a partire dalle consuete versioni 68K presenti nelle rom dell'AmigaOS.
MorphOS dispone, sia per quanto riguarda le parti dell'OS quanto gli applicativi e/o integrazioni
esterne, un buon parco di componenti software già native, in grado di ottenere dal nostro hardware
prestazioni fino ad ora sconosciute.



MorphOS è basato su un kernel di tipo Quark appositamente adattato, sul quale gira una speciale
versione di Exec per PowerPC in grado di gestire parallelamente task nativi oppure task 68K,
garantendo un'emulazione real-time ed una compatibilità a livello di codice macchina del 100%.
Questo meccanismo viene chiamato "A-Box", una "scatola" in cui convivono in modo felice e
trasparente applicativi e moduli dell'OS nativi scritti in codice PPC quanto gli originali in
vecchio codice 68K.



Da quest'ultimo lato al sistema viene fatta vedere la CPU come un grande "060 virtuale", in
grado di "digerire" direttamente l'intero set di istruzioni macchina: da quello del vecchio
68000 fino alle estensioni specifiche di 040 e 060, oltre che l'intero set di istruzioni FPU
speciali dei vecchi coprocessori 68881/2. Cosa quest'ultima molto importante su cui avremo modo
di ritornare in futuro.



Nella release corrente i moduli nativi del kernel sono già parecchi: Dos, Exec, Input, Keyboard,
RamLib, RamHandler, Disk, RomBoot, Utility, Expansion, BootVga solo per citarne qualcuno...
Ma forse una nota particolare va dedicata alla disponibilità in forma nativa del cybppc.device
(il device Ultra Wide SCSI delle CyberStormPPC), di CyberGraphics 5 e dei drivers per le schede
video C/BVision PPC. Il risultato è presto detto: se si dispone di queste due schede video è
possibile sopportarle direttamente tramite il PowerPC, assieme alla presenza di CGX 5;
quindi possiamo finalmente scordarci colli di bottiglia dovuti al lento trasferimento dati
da parte del 68K da/alla video ram della scheda, con un generale incremento di prestazioni
notevole.



Ovviamente sotto MorphOS possono essere utilizzate con profitto tutte le rimanenti
schede grafiche supportate da CGX, anche se con un incremento di velocità solo relativo poichè
il loro driver rimane in codice 68K. Non è escluso che in futuro il numero di drivers PowerPC
venga ampliato anche alle restanti schede grafiche, ma rimane di fatto che lo ZorroIII rappresenta
al giorno d'oggi un vera e propria strozzatura fisica alla quale più di tanto non è possibile
porre rimedio. Vivamente sconsigliato è senza dubbio l'uso di Picasso96: vista la disponibilità
di un sistema RTG nativo PPC come CGX 5, si tratterebbe di una scelta estremamente penalizzante
e dai risultati imprevedibili. Non dimentichiamo che la quasi totalità delle schede video sopportate
da P96 è anche presente nella lista di CGX, mentre spesso non è vero il contrario. Pertanto una
scelta del genere non avrebbe assolutamente alcun senso.



Compatibilità



La scelta per il formato degli eseguibili PPC non poteva essere diversa dall'ELF: un vero e
proprio standard di fatto. Formato a cui eravamo già stati abituati dai creatori delle schede
PowerUP e del loro rispettivo kernel (ppc.library). C'è da dire che in un sistema ibrido PPC/68K
come quelli offerti in passato da Phase5 e Haage &Partner, WarpOS era sicuramente da considerarsi
la scela migliore con i suoi eseguibili speciali in formato "mixed" o "fat" binary e la possibilità
di chiamare velocemente funzioni PPC senza di dover creare ogni volta una task parallela.



Ma questo riguarda il passato: in un sistema PPC-only come MorphOS tutte queste problematiche non
hanno più nessun significato, e la scelta del formato standard ELF risulta essere quella migliore
oltre che la più portabile e diffusa anche su altre piattaforme. MorphOS garantisce comunque una
sorta di "emulazione" della ppc.library e, dall'ultima release, anche WarpOS viene supportato,
anche se questi vanno a tutti gli effetti considerati come dei "bonus" su cui non fare troppo
affidamento.



Al riguardo devo dire che la compatibilità sembra essere maggiore (se non addirittura
totale) nei confronti dei programmi scritti per PowerUP, mentre i programmi per WarpOS
(in particolare giochi) spesso mostrano ancora qualche serio problema. Questo è sicuramente da
imputare al fatto che il formato ELF è in un certo senso più naturale per un ambiente come MorphOS:
tali programmi erano scritti per la maggior parte -se non interamente- in codice PPC, e solo per
le chiamate alle funzioni di sistema venivano usate le apposite stubs della ppc.library. WarpOS
invece era un sistema molto più complesso, in cui solitamente il corpo principale del programma,
quello che si occupa della comunicazione con l'OS, era scritto in codice 68K, mentre solo le
routine o task critiche erano compilate per PPC.





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Tra una linea di codice e l'altra,
perchè non godersi un bel filmato, come quello di Amiga 2001, con... FroggerPPC per MOS ?

Pegasos in un case ATX





Nessun problema invece presentano i programmi 68K: l'affidabilità dell'emulazione e la sua velocità
lasciano veramente a bocca aperta anche i più scettici. In futuro è prevista un'implementazione
JIT (Just In Time) dell'emulatore 68K, che porterà senz'altro a dei risultati a dir poco stupefacenti
in termini di velocità - anche se, dando uno sguardo al futuro, non deve certo essere considerato
un goal quello di perseguire nello sviluppo e compilazione di programmi per 68K.



Per quanto riguarda la compatibilità con l'hardware c'è poco da dire: MorphOS riesce a fare prendere
al PowerPC il possesso della macchina in modo quasi totale, con l'unica limitazione che attualmente
il massimo della ram visibile è di 128Mb, e qualche perifericha Zorro molto vecchia non è ancora
supportata (e forse non lo sarà mai). Per una lista completa invito a fare riferimento all'apposito
box. L'unica limitazione imposta è la durata limite di due ore, dopo la quale appare un requester
per indicarci che si tratta di una beta e che il tempo di prova è terminato: a questo punto
è sufficiente salvare il proprio lavoro e resettare la macchina.



Una cosa questa che può sembrare
un pò seccante ma che poi, in pratica, non comporta quel gran fastidio: a chi non capita mai di
dover resettare il proprio Amiga prima di due ore, vuoi per programmi che crashano, per la modifica
della startup-sequence, per installazioni, prove di vario tipo o altre ragioni ? Del resto gli
autori, contattati in merito, asseriscono che trattandosi ancora di una beta non hanno nessuna
intenzione di rilasciare alcun keyfile per il momento.



Conclusioni



Abbiamo appena completato ciò che voleva essere solo una panoramica su un prodotto rivoluazionario
come quello in questione, nato per certi versi già maturo e con un avvenire molto promettente.
Da anni si parlava di emulatori 68K per PowerPC ma è evidenza dei fatti che nulla di concreto si
era ancora visto, anche se molti progetti, come da parte di H&P o di AmigaINC, sono stati annunciati
già da molto tempo. Tengo invece a focalizzare sull'aspetto più importante di un sistema come
MorphOS: esso NON è un semplice emulatore di AmigaOS fine a sè stesso, così come invece può esserlo
UAE in tutte le sue incarnazioni presenti e future; piuttosto è un vera e propria piattaforma di
lavoro in grado di offrire da subito gli strumenti necessari ad un'operazione complessa come il
progessivo porting di AmigaOS su un nuovo hardware, nonchè permettere una rapida diffusione di
programmi totalmente nativi PowerPC appositamente scritti e studiati per questo nuovo sistema.



Non si può certo ignorare a questo punto l'esistenza di quello che potrebbe essere un prodotto
simile e concorrente, ma questa volta dedicato al mondo PC x86: AmigaOS XL di H&P. Benchè si tratti
di un progetto di recente rilascio e quindi forse ancora immaturo sotto certi versi, vanta su carta
le stesse potenzalità di un ambiente come MorphOS: emulazione 68K e convivenza di codice nativo
x86 (anche se di nativo a tutt'oggi non esiste nulla).



Bisognerà solo vedere fino a che punto verrà supportato dalla comunità e dagli stessi autori, magari
rilasciando una versione speciale del loro compilatore StormC con target x86, mentre per MorphOS
esistono già due sistemi di sviluppo di tutto rispetto in grado di essere utilizzati da subito e
all'interno di AmigaOS stesso: l'ostico e onnipresente GCC nonchè il più "amighevole" VBCC, entrambi
gratuiti.






Hardware supportato dalla release 0.3 di MorphOS



Motherboards:

-A 4000(T), A3000(T), A1200



PPC Cards:

-CyberstormPPC (in BETA state)

-BlizzardPPC (in ALHPA state)



RAM:

-MAX 128Mb



GFX Cards (solo tramite CGX5, incluso nella distribuzione):

-C/BVision PPC (driver nativo)

-CVision64(3d) (driver nativo)

-Retina Z3

-Piccolo 64

-Spectrum

-Picasso2

-Picasso4



I/O:

-Symbios770 (usato sulla CSPPC)

-Symbios710 (usato su BPPC, A4091 e A4000 T)

-Porta IDE di A1200, A4000, A4000T

-Porta parallela

-Porta seriale (quest'ultima tramite il serial.device nativo incluso)

-Disk drive Amiga



Networking:

-Ariadne I

-Ariadne II (necessita di un'apposita patch al device)

-Hydra



Hardware non testato ma sicuramente non compatibile:

-A2091 SCSI

-GVP SCSI

-Hardframe

-Digital Broadcaster

-Praticamente ogni unità DMA



Hardware NON supportato:

-A3000 onboard SCSI

-Fastlane Z3

-DKB 128Mb Z3







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Ralph Schmit

Per questa volta purtroppo siamo giunti alla fine, ma nelle prossime puntate ci dedicheremo finalmente
all'installazione di MorphOS e alla sua prova su strada; non mancheremo di stilare una lista oggettiva
di tutti i suoi pregi e difetti, e cercheremo di passare in rassegna il software attualmente disponibile
per questo sistema. Quindi, a presto!

Riferimenti:
MorphOS Home Page: www.morphos.de

BPlan Home Page: www.bplan-gmbh.de/indexe.html








Si ringrazia Elena Novaretti.





Copyright (C) 2002 Bitplane, nessuna parte di questo articolo può essere
riprodotta in alcuna forma senza l'esplicito assenso dell'editore.

Modificato il 12/12/2020 alle ore 17:37:46

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